miércoles, 5 de noviembre de 2008
Entrevista Roberto Saviano (y III)
MEMORIA, CINEMA.
· Cosa ne pensi del caso spagnolo? La Spagna e un paese che vuole dimenticare troppo il pasato perche adesso e uno dei paesi più ricchi del mondo. Barcellona e tanto cambiata in trent’anni ma sembra come se non si volesse parlare delle cose importanti.
· E invece in Italia esiste una corrente che vuole ricuperare la memoria del passato passato recente. L’interesse di questo fenomeno e comerciale, intelletuale o e una richiesta popolare? C’e tanta volonta di capire cosa sta succedendo. Non basta la televisione. Sento che qualcosa non va nelle loro vite, con questa strana distribuzione di richezza. Uno scrittore deve raccontare il suo tempo. Se racconto gli anni 80 napoletani avrei raccontato un paese che già non esiste piu. Se racconto e dico “guardate, questo e quel che accade” riesco a far capire alla gente le storie. La gente vuole verità e storie, se si può, ben raccontate e sentirsi coinvolti. Pamuk, Politovskaya, forse lei si, non hanno scoperto nulla. L’importante e come fai arrivare il messaggio al lettore.
· Ed e cuando arrivano le conseguenze...Si, come succede con Pamuk, minacciato perche parla alto e chiaro del genocidio armeno, una storia del secolo scorso ignorata in Europa, che ancora trova confusa la cosa. Ma ne parla. Adesso la conoscono, se ne parla e forse il vero succeso di Gomorra e che adesso la gente sa della camorra, possono parlare e chiedere. Grazie al libro tanta gente se n’e accorta della vera realtà della Camorra.
· L’importanza di togliere il velo alla realtà e farla ancora piu reale. E come dire “ non potete non vedere”. Di Levi si e detto che era uno dei piu grandi scrittori italiani di tutti i tempi perche dopo se Se quest’e un uomo nessuno puo dire di non essere stato a Auschwitch, che non e parlare della sua esistenza, che è una cosa per gli storici. Hanno avuto il sentimento del fatto. Io con Gomorra sognavo con non piu far sentire Napoli ma far sentire a la gente quel che succede entro le sue mura.
· In realtà, di chi parlavi all’inizio del intervista, torniamo a Rossellini. In Roma città aperta cuando i nazisti uccidono Anna Magnani tutti siamo un po Marcello perche soffriamo e sentiamo la morte... Uno degli sceneggiatori di Gomorra sempre mi diceva che per lui e impossibile non piangere con l’episodio napoletano di Paisà. Il bambino dice “se tu ti addormenti io ti rubbo le scarpe”. Cuando il soldato americano capisce che il bambino ha fato bene a rubbare lo lascia in pace. C’e il rigore del racconto della realtà. Questa e la grande tradizione italiana.
GOMORRA, GARRONE, NUOVO CINEMA ITALIANO.
· Come mai hai scelto Matteo Garrone come regista? Perche è il migliore. Per lo sguardo, che non e da fiction, e con un tema come la camorra era molto facile finire nella fiction. E uno dei pochissimi registi europei che riesce a raccontare il territorio, come ne L’imbalsamatore.
· Di come lo spazio influisce nelle persone? Riesce a raccontare come il territorio determina le persone. Il territorio diventa l’attore protagonista.
· Qual’e e stato il tuo lavoro come sceneggiatore? Abbiamo lavorato Garrone, me e sopratutto Maurizio, chi portava il peso. La sceneggiatura non poteva essere il libro. Essendo il film ispirato al libro, ma non è il libro, il mio sogno come scrittore e che nel film lo spettatore troverà cose diverse.
· In questo senso il fatto della non fiction del libro offre piu possibilità d’invenzione al film. Permette di prescegliere storie, sensazione ed avere la cognizione dei meccanismi.
· Conoscendo te e Garrone sicuramente avete dato tantissima importanza allo spazio. Si, come nel episodio dei rifiuti, un mercato velenoso che distrugge umani, terra, aria. Solo Garrone poteva raccontarlo
· Avevi qualche episodio che t’immaginassi filmicamente? La bravura degli sceneggiatori e stata fondamentale.
· E un film a episodi, vero? Si. In certo senso il padre di Gomorra sarà Paisà.
· Qual’e il filo che unisce gli episodi? Lo spazio e il fil rouge del film.
· Che registi italiani attuali ti piacciono? Capuano, i documentari, certi aspetti del cinema di Sorrentino, Marra, Boccola. Vittorio De Seta e quel che mi piace di più.
· Allora secondo te il futuro del cinema e la letteratura sarà mostrare e mescolare Storia con la s maiuscola e la storia con s minuscola, il quotidiano? Il cinema e la letteratura devono avere questa strada ibrida, perche continua per me ad esser valida la frase di Albert Camus: Esiste l’inferno e la belleza. Per cuando possibile vorrei rimanere fedele a entrambi.
Cuando termina una entrevista de estímulo siempre lamento la falta de tiempo. Ya sin los ojos de Roberto y su sonrisa sana y sonora sentí la paz propia del que encuentra algo mejor de lo que esperaba, la paz de saber que con el napolitano no sólo tenemos la voluntad de denuncia y de chillar para ayudar a su pueblo, sino la firme creencia de pensar la escritura y el cine para un mañana, de dar forma al futuro desde una mentalidad social, como si el narcisismo masivo del siglo XXI fuera un espejismo y la desinformación una pesadilla de cuento malo. Puede que logremos canviar la materia del nuevo milenio si luchamos por los elementos esenciales de realidad y creación como fuente de conocimiento. Puede.
JORDI COROMINAS I JULIÁN
Aprile 2007
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1 comentario:
em mirava l'entrevista per sobre ("a ver si pillaba algo"), però el millor ha estat arribar al final, i veure que estava en castellà! i m'ha encantat! tant de bo fos així, eh?... utopia o realitat? el temps ens ho dirà...
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